In precedenza noi di Studio Teorema ti abbiamo parlato del Decreto “Salva Casa” spiegandoti di cosa si tratta, ma proprio come ti avevamo accennato te ne avremmo parlato più in dettaglio andando a vedere perché la nuova Legge n. 105/2024 sembra non riesce ancora a trovare concretamente una forma applicativa.

Come abbiamo visto l’idea iniziale era quella di semplificare la vigente normativa edilizio-urbanistica, riducendo così le incertezze ed i tempi di rilascio di alcune pratiche edilizie, soprattutto quelle legate alla regolarizzazione della legittimità degli immobili, con l’obiettivo di “superare le incertezze interpretative”, “semplificare la materia edilizia”, “recuperare il patrimonio edilizio esistente” ed infine anche “rilanciare il mercato della compravendita immobiliare”.

Ma andiamo avanti. Cosa è successo? La traduzione legislativa di questi buoni propositi si è concretizzata con la legge di luglio, nata in mezzo a polemiche e confronti accesi poi modificata dagli emendamenti presentati durante il processo di conversione del decreto legge. Ad oggi però sono passati diversi mesi da quando è stata approvata e la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad una norma incerta, a tratti diremmo confusa, e di conseguenza non definitiva che si sta consumando nell’attesa dei provvedimenti di recepimento da parte delle Regioni, soggetti molto attesi in questo processo di messa a terra della volontà del legislatore.

Quindi potremmo riassumere dicendo che al momento abbiamo pochi fatti concreti e tutto ciò comporta inevitabilmente che gli operatori del settore si sentano incerti sul da farsi ma anche a disagio nell’approcciare la fase operativa che deve scaturire dalla promulgazione di un provvedimento normativo. Il tutto vale in primis per le amministrazioni comunali, i cui tecnici sono esposti alle richieste, spesso pressanti dei professionisti e dei cittadini che vogliono avere risposte su cosa si possa o non si possa fare e/o depositare, ma anche per i professionisti, che a loro volta devono contenere l’entusiasmo, a volte eccessivo, della propria committenza.

Giunti a questo punto quindi, si deve parlare di una norma “bella e impossibile”? Rimani con noi e lo vedremo nel prossimo articolo.